Yahoo brancola ancora nel buio riguardo il furto di 3 miliardi di account nel 2013
Come il furto dei dati sia avvenuto nel 2013 rimane un mistero, secondo l’ex CEO di Yahoo.
Yahoo è ancora al buio riguardo chi potrebbe essere dietro la violazione dei dati del 2013 che ha rubato informazioni su 3 miliardi di account, secondo l’ex CEO di Marissa Mayer.
“Ad oggi non siamo ancora riusciti a identificare le persone che hanno portato a quel furto”, ha detto Mayer durante una conferenza avvenuta in settimana.
Yahoo e gli agenti federali Statunitensi hanno accusato una violazione dei dati nel 2014, riguardante 500 milioni di account con implicazioni da parte di hacker Russi.
Uno di questi sospetti hacker, Karim Baratov, è stato addirittura arrestato ed estradato negli Stati Uniti.
La violazione del 2013, probabilmente avvenuta nel mese di agosto di quell’anno, ha causato il furto all’interno dell’account di tantissime informazioni private, inclusi nomi, indirizzi e-mail, numeri di telefono, date di nascita e password danneggiate.
Ciò significa che gli hacker hanno avuto tre anni per ravanare negli account degli utenti Yahoo e ad altri account internet registrati con gli stessi username e le password.
Yahoo ha notato la violazione solo lo scorso Novembre, quando le forze dell’ordine degli Stati Uniti hanno presentato alla società le informazioni rubate, ha detto Mayer.
“Abbiamo appurato ciò, ma non abbiamo ancora capito esattamente come è stato commesso l’hack dei dati”, ha detto.
Yahoo ha avvisato l’utenza, e da allora ha raddoppiato l’organico relativo al suo team di sicurezza. Ha inoltre implementato nuove misure per proteggere gli account.
Mayer, che ha lasciato Yahoo dopo che Verizon ha completato l’acquisizione di Yahoo nel mese di Giugno, si è scusato per le violazioni durante la conferenza.
Ma ha anche aggiunto che il governo degli Stati Uniti deve fare di più per consentire alle forze dell’ordine di perseguire e arrestare gli hacker, in particolare quelli sovvenzionati da governi stranieri.
“Ad oggi non ci sono sufficienti incentivi per combattere questo problema”, ha aggiunto Mayer.
Per proteggersi dagli hack, è consigliato non utilizzare mai la stessa password in diversi account Internet.
L’autenticazione a due fattori aggiunge anche un livello extra di sicurezza. Oltre ad immettere una password durante il processo di accesso, obbliga il titolare dell’account di immettere un codice speciale generato solitamente dal suo cellulare nel momento stesso del login, elevando ulteriormente il livello di protezione.
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