Ciao a tutti,
ho un abbonamento Vodafone iperfibra 100/20 che mi sta facendo venire l'ulcera...
Premetto: sono ingegnere e un po' di background tecnico ce l'ho, ma non abbastanza specifico per il tema in questione, quindi scusate da subito per eventuali bestialita' a seguire...
Abito (in condominio) a poco meno di 200m dall'ARL, ma purtroppo sono su una decade derivata, con lo stub aperto nella chiostrina del civico adiacente (circa 10 mt).
Ok, la chiostrina in cui termina lo stub è a circa 10m dalla tua, ma la lunghezza dello stub non è dato saperlo, dato che non credo proprio parta dalla tua (altrimenti non ci vorrebbe nulla a rimuoverlo).
Inizialmente (per i primi 3 mesi) agganciavo a circa 65Mbps di portante, non entusiasmante ma accettabile. Poi nel giro di 3 o 4 giorni sono sceso a circa 50Mbps e ormai sono 2 mesi che non si schioda di li'. SNR downstream intorno ai 6.3 db, portante massima dai 49 ai 51 Mbps.
Molto probabilmente e' stata attivata qualche nuova utenza nel civico accanto e lo stub aperto mi regala un botto di diafonia in piu'.
In realtà lo stub principalmente aumenta la attenuazione del tuo collegamento, quindi rappresenta un fattore peggiorativo della tua prestazione (anche senza diafonia). Poi, certo, è una lunghezza in più su cui si può accoppiare rumore (quindi un "fattore di rischio" supplementare): per la diafonia è QUASI come se la tua distanza dall'armadio fosse la somma della tua distanza più la lunghezza (incognita) della derivazione, perché anche lo stub può raccogliere diafonia, ma solo se sul tratto che percorre ci sono disturbanti. Gli stub la diafonia non la CREANO, al massimo possono raccolglierla se c'è segnale VDSL nella coppie adiacenti. Inoltre non è assolutamente detto che la diafonia che si è aggiunta dipenda dal fatto che hai una derivazione. Magari hanno attivato qualcuno su una coppia che sta sullo stesso tuo cavo nella tua chiostrina, o sul cavo prima che si sfiocchi per andare ad una chiostrina che non ti immagini. Dall'armadio potrebbe partire (per dire) un 40 coppie, che man mano si sfiocca per raggiungere 6 chiostrine, e quindi due decadi (una delle quali è la tua) sono portate a due chiostrine. Ma la diafonia ti può arrivare da una qualsiasi di quelle 40 coppie.
Le ho pensate tutte:
1) provare a terminare lo stub aperto (posso farmi aprire dagli inquilini del civico accanto e "manovrare" abbastanza facilmente). A parte la difficolta' di stimare la giusta impedenza, il rischio e' di peggiorare a causa dei 3db di attenuazione introdotti dalla terminazione
L'impedenza "standard" è 100 ohm, perché è l'impedenza di ingresso dei modem. Quella del cavo è quasi sicuramente una funzione complessa. È praticamente impossibile terminarla correttamente. Tuttavia hai perfettamente ragione. Terminando lo stub aumenti la attenuazione di 3dB "in piatto" e di conseguenza perderesti circa 10Mbit/s DS (e circa 6Mbit/s US) nel caso pessimo. Lo stub, come attenuazione te ne fa perdere grosso modo la stessa quantità (o meno). Terminare lo stub dal punto di vista della diafonia invece è inutile. Non è vero che uno stub aperto raccoglie più diafonia che uno terminato.
2) attaccare un paio di cento metri di filo allo stub aperto per "allontanare" le riflessioni (in teoria se la riflessione avviene all'infinito, il ritorno sulla coppia attiva dovrebbe tendere a zero), ma probabilmente farei solo un'antenna migliore per i disturbi?
Di fatto allungare lo stub significa solo "tendere" a terminarlo. È proprio la DEFINIZIONE di impedenza caratteristica: l'impedenza della linea di lunghezza infinita; quindi mettere una terminazione significa di fatto aggiungere la lunghezza che manca al cavo per essere infinitamente lungo (o lungo a sufficienza perché le riflessioni diventino trascurabili). Dopodiché comprendo il tuo pensiero... se non so l'impedenza con cui terminare la linea uso un cavo identico lunghissimo (di fatto ci vorrebbero 2-300 metri di doppino aggiuntivo, a seconda della sua attenuazione)... Ma che ci guadagneresti? Avresti comunque 3dB di attenuazione in piatto in più. Inoltre, come già dici tu, sono metri di cavo che potrebbero raccogliere ulteriori disturbi impulsivi.
3) mettere in corto le coppie non usate sulla mia chiostrina e su quella derivata, nella speranza di levare un po' di disturbi captati dai fili non attivi (si, probabilmente non si dovrebbe fare, ma diciamo che e' una curiosita' tecnica a questo punto)
Questa poi non servirebbe assolutamente a nulla. Tra una linea in corto e una aperta l'unica differenza è la fase del segnale riflesso (0 gradi o 180 gradi). Mettere in corto un LINEA DI TRASMISSIONE non azzera il segnale che la percorre, dato che si tratta di un sistema a parametri distribuiti. Di fatto brevi spezzoni in corto si usano talvolta per adattare le linee di trasmissione, poiché agiscono un po' come trasformatori. Se hai uno stub APERTO sulla TUA linea esso ti causa una serie di picchi di attenuazione alle frequenze alle quali il segnale torna al punto di inizio dello stub in controfase col segnale incidente. Cortocircuitare lo stub cambia solo le frequenze alle quali avviene questo annullamento (i picchi di attenuazione si spostano in frequenza) ma non cambia assolutamente il numero né la profondità degli stessi.
(vedi nota) Tutto questo detto a titolo puramente didattico.
Tornando al tuo caso in particolare, che male ti fanno quelle linee inutilizzate? Non sono percorse da segnale e dunque non ti danno diafonia. Sono soggette esattamente agli stessi disturbi impulsivi a cui è soggetta la tua linea e dunque la differenza di potenziale tra loro e "te" è nulla, di conseguenza non possono trasferiti segnale. Al massimo potrebbero aumentare un po' la sezione di accoppiamento dei disturbi, ma è un effetto risibile, dato che comunque i disturbi che accoppiano loro sono identici a quelli che accoppi tu, e come già visto non te li possono trasferire.
Se poi vogliamo ulteriormente "svagarci" c'è da dire che hai "dimenticato" un'ultima operazione, non inutile ma addirittura peggiorativa, ossia quella di mettere a terra le coppie inutilizzate, nella speranza di "schermare" la tua. Dato che nessuna terra, alle frequenze in gioco, è una VERA terra, ti tireresti dentro un mare di disturbi impulsivi che ora come ora se ne stanno lì per i fatti loro... Questo solo per dire (non a te in particolare, ma a tutti quelli che potrebbero crederlo) che schermare i doppini non solo non serve ma peggiora la situazione. :asd:
Infine: purtroppo di FFTH per ora qui da me non se ne vede l'ombra e il pensiero di andare con questa linea per altri 3 o 4 anni con la possibilita' di perdere altre decine di Mbps senza poter far niente mi fa impazzirese
, quindi se il problema dovuto alla decade derivata e' insormontabile, ha senso provare a passare ad un'offerta 200/20 che usa il 35b? L'ulteriore larghezza di banda mi darebbe qualche beneficio o semplicemente piu' frequenze su cui sentire i disturbi?
Allora, chiarito che la diafonia che affligge la tua linea NON è causata da quello stub (anche se è un elemento peggiorativo), con le tue attuali prestazioni temo che passare al 35b non cambierebbe di una virgola il tuo ottenibile. Che attenuazioni mostra il tuo modem, e che modello di modem è? Solo per capire se i tuoi 60Mbit/s iniziali invece che 100 siano principalmente dovuti alla attenuazione o alla diafonia.
In ogni caso il decadimento dovuto alla diafonia cresce in modo lineare ad ogni RADDOPPIO dei disturbanti. Sinora hai perso 10Mbit, e non credo proprio tu abbia un solo disturbante. Per perdere altri 10Mbit/s l'attuale numero di disturbanti deve raddoppiare, e un altro raddoppio sarebbe necessario per perdere i 10Mbit/s successivi... Più di tanto non puoi perdere, dunque. Più tranquillo ora?
Nota: quando dico che non cambia la profondità dei "buchi" intendo a parità di frequenza del buco. La profondità di un buco ad una certa frequenza dipende dalla attenuazione, a quella frequenza, del cavo che forma lo stub. Se guardo tutti i buchi dati da un certo stub vedrò che la loro profondità diminuisce con la frequenza, perché la attenuazione del cavo (e dunque del segnale riflesso) aumenta all'aumentare della frequenza. Se unissi tutti i punti dati dai picchi di attenuazione otterrei una curva che è una funzione della attenuazione in frequenza del cavo. Se confronto due stub identici, di cui uno aperto e l'altro in corto, vedrò che i buchi che essi generano sono a frequenze diverse, ma vedrò anche che i picchi di attenuazione di entrambi gli stub giacciono tutti su una stessa curva.